martedì 4 febbraio 2014

Ristorazione e qualità

Nel corso della mia carriera professionale ho lavorato in svariate tipologie di ristoranti, bar e discoteche, dal più pettinato con la firma sui piatti alla trattoria di paese con l'impronta d'unto sul bicchiere e ho potuto constatare quanto sia opinabile il concetto di qualità, cos'è davvero la qualità? Come si misura?
Tutti noi ogni giorno ci troviamo a compiere delle scelte, parlando di eno-gastronomia possiamo fare l'esempio della spesa settimanale o del ristorante dove festeggiare un particolare evento, come scegliamo? Oggi per esempio avendo delle commissioni da fare, cose da comprare,  mi sono trovato a dover pranzare fuori casa dunque ho fatto una scelta, ora molti di voi sorrideranno ma seguite il ragionamento, ho pranzato al self service dell'Ikea; cosa mi ha spinto a fare questa scelta? facciamo un piccolo resoconto:
    •    praticità negli spostamenti e velocità del servizio, avevo poco tempo e mi trovavo già li
    •    bontà (non qualità) dei prodotti, qui ho sparato alla cieca, non avevo la più pallida idea di come e cosa avrei mangiato vista la loro tendenza a fare tutto alla svedese (sperimentare è conoscere e comprendere)
    •    prezzi modici, 10,07 euro primo, secondo, contorno, pane e bibita a volontà..... si perchè con 2 euro bevi fino a che non non sudi aranciata e piangi cola, anche in questo caso non immaginavo quanto avrei potuto spendere ma nulla mi vietava controllati  i prezzi esposti, di mangiare la foglia invece che la "sgvintell" e fugarmela a gambe levate.
Bene, soddisfatti i requisiti sulla logistica e sul prezzo e avendo tutto sommato mangiato un discreto pranzo dai sapori non poi così lontani (a parte i nomi..) a quelli al quale siamo abituati, posso senza ombra di dubbio e senza vergogna affermare che è stato un pasto di qualità; partendo dal presupposto che la qualità è sinonimo di soddisfazione delle esigenze del cliente, posso dire che le mie sono state soddisfatte, siamo d'accordo?
Questo sempre che non si abbia la presunzione di sapere quale sia la qualità assoluta, normalmente i critici culinari non si sprecano a scrivere una recensione su di un self service ne tanto meno su quello di un colosso come Ikea (secondo me temono ritorsioni, ecco perchè io ne parlo bene), è possibile che tutta la categoria della ristorazione veloce non possa mai essere di qualità? Io credo di no, per me la qualità è appunto "soddisfazione"  del fruitore, perdonate la provocazione Ikea ma se l'italiano medio consuma normalmente nei ristoranti di provincia la maggior parte delle proprie cene, forse è perchè è li che vengono soddisfatti i suoi desideri e non solo perchè offrono prezzi più economici. Oggi lavoro in un agriturismo dove i nostri Cuochi pur non avendo mai ricevuto ne una stellina Micheline ne una luna Pirelli, preparano nei cinque servizi del fine settimana qualcosa come 400 pasti con risotto alla salsiccia, pasta fresca, arrosto e brasato, e tutti si leccano i baffi, le dita e ho visto qualcuno arrivare anche ai gomiti.
Amo questo mondo e vorrei che tutti lo amassero in questo modo, cioè senza la presunzione di considerare di qualità solo cio' che è costoso rinomato o semplicemente di moda, se vi capita di fare un aperitivo con una bella ragazza e vi chiede di ordinare per lei l'ennesimo Gewurztraminer, aprite la carta e proponetele un Pecorino, ve la cavate a meno e forse berrà pure meglio.

PaoloVirusViteritti

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