mercoledì 26 febbraio 2014

L'attrezzatura conta


Attenzione: l'immagine non è necessariamente legata all'aspetto reale del prodotto.


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Mai provato ad allacciarti le stringhe delle scarpe coi guanti da neve? ecco, la stessa cosa, o quasi, accade se tenti di affettare del manzo crudo col coltello del pane, un secondo macello per la povera bestia.
Mi scuseranno oggi i miei lettori "storici"  se non racconto di qualche assaggio ma mi premeva parlare dei ferri del mestiere, proprio perche' io stesso ho fatto il passo piu lungo della gamba in piu occasioni, come qualche sera fa violentando un arrosto con un coltello senza filo, ok forse era buono lo stesso  ma povero, sembrava un fiore reciso con la moto zappa...
Dico questo non per disincentivare i non addetti ai lavori a provarci, ma per spronarli a studiare e conoscere anche quell'aspetto del meraviglioso mondo del mangiare: coltelli, pentolame e elettrodomestici sono solo alcuni degli strumenti utili e nacessari e conoscerli e magari possederli puo' essere buona cosa, non basta conoscere a memoria tutte le spezie indiane o tutti i tagli del maiale.... Abbiamo una cultura gastronomica ricca e vivace che vive nelle cucine dei ristoranti come nelle nostre case ed e'bello provarci e sbagliare ma coi guanti da neve...meglio scarpe con gli strappi.
Dilaga da un po di tempo una gran voglia di alta cucina, ispirata e divulgata da spietati  chef o ristoratori stellati che oltre a dispensare i piu bizzarri tipi di insulti,  tutto sommato un po' di cultura culinaria la farebbero anche, facendoci tornare la voglia di cucinare, se non fosse che le nostre cucine non son palco degno dei nostri piatti protagonista: montare, sfilettare, stufare, sono tutte operazioni che richiedono strumenti adeguati; procedimento e ingredienti sono condizione necessaria ma non sono tutto, la buona riuscita di un piatto passa ovviamente attraverso gli strumenti che utilizziamo, tritato non vuol dire spappolato.

Ringrazio Stefano Lombardi e Riccardo di Molfetta per l'ispirazione.

Paolo VirusViteritti


sabato 22 febbraio 2014

cenere


 

VersiAvversi

..altrove tutto accade..

 




cenere



 


Non mi curai molto delle vicende altrui,

 
ne, tantomeno, delle mie,

 
disteso,
 
com'ero,
 
ad osservare il tempo.


 


Aimè tutto sfugge,

 
aimè tutto sfuggì.
 
Non meno il vento che soffiava,

 
non meno il cielo sopra noi.

 


 
Ma non è questo un giorno mite,

 
e musica alcuna non sopporto.
 
  
 
 
Ad altri lascio le virtù,

 
cenere diventerò.


 
..ripensando al tuo abito, color cammello..
 
by @beppe@Versi#Avversi<>2014

martedì 18 febbraio 2014

assaggiando.....Aurum



Un caro amico dopo aver letto l'ultimo articolo, mi ha proposto uno scambio: "Se mi fai assaggiare l'erborinato di capra in cambio stappo una Barbera che non ti aspetti", chiaramente ho accettato, sapete perché? Il caro amico in questione, Stefano Lombardi è un sommelier AIS, " sai cosa è davvero interessante?" continua lui, "è 100% biologico, con tiratura 12 000 e il brillante sessantenne, coi capelli bianchi e dai pomelli rossi sulle guance, che lo produce vende oggi le prime bottiglie del 2007" giuro che poi quando ha parlato dei 24 mesi di affinamento in grandi botti, tipo fame da Fiesta, non ci vedevo più: "Certo Stefano mio caro, ti porto lo zola di capra e molto altro, mando un'auto a prenderti?".
Insomma due giorni dopo seduti nella mia cucina abbiamo liberato dopo sette anni di prigionia, questo monumento alla passione, Aurum si chiama, ora non vi farò la valutazione tecnica del vino in se (la trovate in fondo all'articolo), vi dico solo alcuni aggettivi che ne saltano fuori: consistente, complesso e armonico, a me che sono un po' meno tecnico dalla bocca uscivano solo dei gran "mmmmm uhmmm mamma mia!".
 L'abbinamento alla selezione di formaggi accompagnati da marmellata di fichi homemade (casa Lombardi) confettura di ribes 120% di frutta vera bio e miele di castagno anch'esso bio, è stato molto divertente ed interessante, vista la grande competenza del mio commensale, ma il mio intento oggi è quello di presentarvi un vino privo di qualsiasi riconoscimento, con una produzione praticamente familiare che può competere tranquillamente con le etichette più rinomate; come già detto il sig. Saccoletto ha scelto per i suoi vini la formula bio, in più si parla di un vino non filtrato e non pastorizzato e la differenza si vede e si sente, sull'etichetta è specificato "contiene terriccio e sedimenti"... la grande passione fa parte dello spettro dei sapori e sentori contenuti nella bottiglia, insomma per capirci, è un vino perfetto? forse no ma sicuramente ha tutto il diritto di apparire su Noizeville, se non specificatamente per le sue peculiarità organolettiche quanto meno per l'attenzione e la pazienza con cui il produttore alleva questo vino. 




lunedì 17 febbraio 2014

Noizevideo - intervista blitz: Beppe Chisari

Ed eccoci come di consueto alla nostra famosissima rubrica del venerdì che, questa settimana, cade di domenica notte (succede..).
Continuiamo con il nostro percorso nell'ambito dei videoclip musicali ma visto il background del nostro ospite finiremo inevitabilmente con l'esplorare il mondo degli effetti speciali realizzati in computer grafica.
Roba di alto livello, roba da Hollywood!
Intervistiamo Giuseppe Chisari, esperto di 3D e rigger di Double Negative.

Alt, troppi inglesismi.
Facciamo chiarezza.

schiena di ometto completamente animabile, by Chisari
Rigger: colui che costruisce le strutture di un modello 3D e fornisce agli animatori i comandi per poterlo "muovere".

Double Negative: La Mecca degli effetti speciali 3D, Londra.


Noizeville: Ciao!

Beppe: Ciao! Ma è già iniziata l'intervista?

N: Sì. Ti piacciono i videoclips?

B: Ehm... sì..

N: Ne hai mai fatto uno?

B: Sì ho lavorato nel video Lentezza, di Piero Pelù.


N: Ah, figo! E cos'hai fatto?

B: Dei robottoni. Modellati, riggati e animati.

N: Hai fatto tutto tu!

B: Beh no. Un robot l'ho fatto tutto io, l'ho anche parzialmente animato.. dove non ho messo mano è il reparto rendering, texture e lightning.

N: A rivederli adesso sono ancora molto efficaci...nonostante siano di 8 anni fa!

B: Sì.. la canzone è un po'...

N: Sì è un po'... Diciamo che siamo tutti contenti che Pelù sia tornato coi Litfiba.

B: Ecco, sì. Abbiamo vinto un po' di premi per gli effetti speciali di questo video,  il concorso "Castelli Animati"di Roma, per esempio. E' stato carino, dai.

N: Dì la verità, a te i videoclip non interessano.

B: No, cioè sì! Diciamo che da quando sono a Londra non guardo la TV perciò sono poco aggiornato.. L'ultimo che mi ricordo è Wrecking Ball, con quella ragazza che ha un'impresa di demolizioni..

N: Miley Cirus.


B: No, aspetta. Me n'è venuto in mente uno veramente bello, quello dei REM che va continuamente avanti e indietro!


N: Imitation of Life, niente male. Su Youtube c'è anche il video che ricostruisce il processo di editing. Praticamente sono 20 secondi di video mandati continuamente in play e in reverse. Geniale.


N: Parliamo di cinema. Cosa stai facendo adesso che vedremo in sala prossimamente?

B: Hercules!

N: E poi e poi?

La compostezza di Jennifer Lawrence ai Golden Globe
B: Poi credo i prossimi Hunger Games..son belli? A me piace solo Jennifer.. Aniston?

N: Jennifer Lawrence!

B: Sì, Jennifer Lawrence. Fantastica!

N: Eh sì.

B: Ma non solo nei film, prova a guardarla nelle interviste, fa schiantare. Non se la tira neanche un po', è bella come "entità", non solo esteticamente. Sembra dire: "Sì sono figa, ma anche se non lo fossi mi guarderesti lo stesso".

N: Parole sante. E poi e poi?

Avengers II. Il mondo Nerd non può aspettare.
B: Poi...Ah sì, Avengers.

N: Avengers?!! E lo dici così?! Fammi controllare... The Avengers: Age of Ultron. "Uscirà nelle sale il 1° maggio 2015". 2015?! Ma sbrigatevi!

B: Hai ragione.

N: Senti, hai mai letto il nostro blog?

B: Sì sì. mi è piaciuto il post sul video WTF.

N: Grazie. Hai anche tu un video WTF da regalarci?

B: Ah ah! Sì, è un po' vecchio, fammi controllare. Eccolo: due anni fa, preistorico. Si intitola Baaa.


N: Inizia come un innocuo filmino amatoriale, sembra un video di Paperissima. Poi.. il delirio.

B: L'autore ne ha fatti anche altri, è bravo, si chiama Cyriak

N: Come definiresti questo prodotto?

B: E' una forma d'arte un po' orrenda, ma pure sempre arte. Probabilmente c'entrano le droghe sintetiche.

N: Beppe, un'ultima domanda. In un film come Avengers voi fate un po' di tutto, dalle creature alle città...

B: Distruzioni di palazzi, generalmente.

N: Ma per esempio, sugli attori... intervenite in qualche modo?

B: Beh, sì.

N: Al di là di Ironman, che sembra quasi scontato. Insomma, la mia domanda è molto specifica. Le tette di Scarlett.

B: Sì

N: Sono... elaborate con un software particolare, che ne so.. un logaritmo de-gravitazionale?

B: No, no.

N: Sono proprio così?

B: Sì.

N: Ok, grazie infinite per essere stato con noi e continua a seguire il nostro Blog!

B: Grazie a voi, a presto!










Pax

giovedì 13 febbraio 2014

braci

 

VersiAvversi

..altrove tutto accade..

 





braci




le labbra seguivano le tue parole,

arrossite dal vento,

avvolte nell' abito

teso di burro e di cacao.

 

Comete lignee,

affollavano i nostri occhi,

odor di pane,

intriso d’olio .

 

Spensierata osservi,

l’età che sfugge.

 

Dell’istante,

già passato,

non rimangono che braci.

 

 
..al focolare che da giovane ti accolse..
 
 

by @beppe@ Versi#Avversi<>2014

lunedì 10 febbraio 2014

Puzza ma lo amo

Ha colore avorio, con venature bluastre, puzza di stalla e muffa ed è un po' unto a toccarlo, per produrlo è necessario, oltre alla lavorazione della materia prima, un enorme quantitativo di lavori sporchi: spalare, lavare, sfamare... qualche idea? un' aiutino?
Si accompagna divinamente ad un buon passito, a miele di castagno o confettura di cipolla rossa; a questo punto qualcuno avrà capito che si tratta di un formaggio. Vorrei parlarvi di un prodotto che molti fuggono già nella sua versione originale di latte vaccino, è l'erborinato di capra!
Se nelle ostriche è racchiuso tutto il sapore del mare qui nel nostro pezzetto di formaggio dall'aspetto marmorizzato, c'è tutta la campagna, con la fattoria, la capretta e anche il fattore.
Adoro tutti gli erborinati dal nostro morbido Gorgonzola al più asciutto Roquefort francese, ma quando ho per la prima volta messo in bocca quel pezzetto di formaggio muffito, bhe fu come se non ne avessi mai assaggiato nulla di buono in vita mia, una vera scoperta! Siamo abituati a mangiare i formaggi di capra nelle sue versioni più fresche (caprino morbido o ricotta) a causa del sapore intenso del latte che con la stagionatura tende appunto a buttar fuori quei sentori tipici di fattoria poco riconducibili ad un pasto, lo inserisco dunque nella categoria di prodotti che chiamo evocativi, cioè che con il loro sapori possono trasportarci in luoghi lontani magari mai visitati, come appunto le ostriche o i come i piatti caratterizzati dalle spezie tipiche dell'oriente. (parleremo anche di loro)

Come già accennato si tratta di un formaggio dal sapore intenso che per i palati più delicati è meglio accompagnare con qualcosa di dolce ma consiglio di non esagerare, altrimenti si rischia di coprire i sentori di paglia e di stalla, perchè che lo vogliate o meno prende i suoi odori da ciò che la capra mangia e dai luoghi dove vive ed è questo che lo rende un formaggio eccezionale, se morbido è meno piccantino ma via via che la stagionatura avanza (min 60 gg) il gusto diventa più intenso e piccante e la pasta più soda; lo consiglio a chi ha problemi di digestione perchè più leggero dei formaggi vaccini e a coloro che faticano ad assumere le proteine del latte grazie alla sua maggiore somiglianza a quello umano. I contenuti minerali sono da record: ferro e potassio  in maggiore quantità (sempre rispetto al vaccino) e sodio in minore, ciò lo rende più adatto anche a chi segue diete povere di questo elemento come gli ipertesi.
Insomma un vero prodigio della tradizione casearia italiana che pochi conoscono e che secondo me meriterebbe maggiore diffusione. Un ultimo piccolo consiglio le parte più buona e quella appena sotto la crosta dove è più cremoso, provare per credere!

PaoloVirusViteritti

sabato 8 febbraio 2014

WTF video of the week, ovvero trovare il senso della vita nei video della rete

Più di un anno fa venni chiamato da un'emittente che non nominerò (anche perché non la conosce nessuno) a lavorare come autore per un simpatico programma.
Ormai ce ne sono parecchi in giro e la loro struttura è una limpida dichiarazione sullo stato di salute della TV: conduttori televisivi che commentano video presi dal web.
Perciò per un mesetto buono feci quello che faccio gratuitamente da più di una decina d'anni (e credo di non essere il solo): sprecare un po' di vita a guardare video su internet.

Tralasciando gli evidenti risvolti psicotici (sui quali sarebbe bello indagare con qualcuno di competente - magari una volta a settimana - probabilmente a pagamento) dello stato di trance che tale attività produce, posso oggi affermare di essere stato piuttosto aggiornato sui video più imbecilli di quel preciso periodo.



In questa mia rubrica del venerdì (che pubblico di sabato con buona pace dei miei colleghi Noizevilliani, grazie ragazzi per la comprensione), mi piacerebbe regalarvi alcune delle perle che più di altre hanno colpito il mio animo stupidino.

I video erano suddivisi in sezioni: Epic Fail, Scherzi del menga, Guida sicura, Mens Sana, Stasera non bevo... ma la più amata dai sette telespettatori che ci seguivano era senza dubbio la sezione Perché?, dove la componente comica era fondata sull'assoluto nonsense.

Il video che più ricordo con gioia, e che non manco mai di mostrare agli amici appassionati di teatro, si intitolava putacaso "WTF (what the f*ck) video of the week", o in altre versioni "It's dinner time".
Ah ah ah ah. :-D
Scusate.

Trattasi del breve estratto di uno spettacolo teatrale (diciamo di genere sperimentale post-post-post moderno) e sembra la realizzazione dell'incubo di tutti quelli che non vanno mai a teatro per paura di trovarsi di fronte ad un Beckett recitato da due scope di saggina.

Il video comincia con un uso quantomeno scorretto del microfono da parte di un'attrice stampellata e prosegue con l'ingresso di una rella appendiabiti, lasciata con grazia da un delizioso ballerino.
E poi entra lui, il genio. Si posiziona sotto la rella e, dopo aver lanciato in platea uno sguardo grondante orgoglio (lui sa cosa sta per succedere) ci regala a 0:40 uno dei momenti più indimenticabili della storia dell'entertainment.


C'è anche spazio, in coda, per un momento musicale molto intimo.

Non aggiungo altro, eccovelo.



Dopo una scoperta del genere ci si sente in dovere di rintracciare la fonte e seguendo le tracce di altri estratti, più corposi, di questa meravigliosa piece, non è stato difficile risalire all'autrice: Marie Chouinard, ballerina, coreografa e regista canadese.
Lo spettacolo è del 2005, si intitola bODY_rEMIX/gOLDBERG_vARIATIONS e su Youtube c'è anche la versione integrale.

Ora scappo che è ora di cena. Dove ho messo la rella?









Pax





mercoledì 5 febbraio 2014

assenze


VersiAvversi

..altrove tutto accade..

 


 

assenze

                                                                                        
 
Infine fui,
chimera d’un altrove,
non altro passo,
non altro sguardo oltre il mio.
 
 
Attese,
vane,
sfinivano il tempo arginato da noi,
dal primo respiro,
dall' ultimo sapore.
 
 
Ovunque fosse,
non era il mio,
colore senza tela,
nipote, al passo, senza zio.
 
 
Altro tempo non fu,
così sfumai, per non fumar.
 
 

..ad Alice, per il tempo che verrà,
nel mentre io scrivevo, tu nascevi..

 
 
by @beppe@  Versi#Avversi<>2014

martedì 4 febbraio 2014

Ristorazione e qualità

Nel corso della mia carriera professionale ho lavorato in svariate tipologie di ristoranti, bar e discoteche, dal più pettinato con la firma sui piatti alla trattoria di paese con l'impronta d'unto sul bicchiere e ho potuto constatare quanto sia opinabile il concetto di qualità, cos'è davvero la qualità? Come si misura?
Tutti noi ogni giorno ci troviamo a compiere delle scelte, parlando di eno-gastronomia possiamo fare l'esempio della spesa settimanale o del ristorante dove festeggiare un particolare evento, come scegliamo? Oggi per esempio avendo delle commissioni da fare, cose da comprare,  mi sono trovato a dover pranzare fuori casa dunque ho fatto una scelta, ora molti di voi sorrideranno ma seguite il ragionamento, ho pranzato al self service dell'Ikea; cosa mi ha spinto a fare questa scelta? facciamo un piccolo resoconto:
    •    praticità negli spostamenti e velocità del servizio, avevo poco tempo e mi trovavo già li
    •    bontà (non qualità) dei prodotti, qui ho sparato alla cieca, non avevo la più pallida idea di come e cosa avrei mangiato vista la loro tendenza a fare tutto alla svedese (sperimentare è conoscere e comprendere)
    •    prezzi modici, 10,07 euro primo, secondo, contorno, pane e bibita a volontà..... si perchè con 2 euro bevi fino a che non non sudi aranciata e piangi cola, anche in questo caso non immaginavo quanto avrei potuto spendere ma nulla mi vietava controllati  i prezzi esposti, di mangiare la foglia invece che la "sgvintell" e fugarmela a gambe levate.
Bene, soddisfatti i requisiti sulla logistica e sul prezzo e avendo tutto sommato mangiato un discreto pranzo dai sapori non poi così lontani (a parte i nomi..) a quelli al quale siamo abituati, posso senza ombra di dubbio e senza vergogna affermare che è stato un pasto di qualità; partendo dal presupposto che la qualità è sinonimo di soddisfazione delle esigenze del cliente, posso dire che le mie sono state soddisfatte, siamo d'accordo?
Questo sempre che non si abbia la presunzione di sapere quale sia la qualità assoluta, normalmente i critici culinari non si sprecano a scrivere una recensione su di un self service ne tanto meno su quello di un colosso come Ikea (secondo me temono ritorsioni, ecco perchè io ne parlo bene), è possibile che tutta la categoria della ristorazione veloce non possa mai essere di qualità? Io credo di no, per me la qualità è appunto "soddisfazione"  del fruitore, perdonate la provocazione Ikea ma se l'italiano medio consuma normalmente nei ristoranti di provincia la maggior parte delle proprie cene, forse è perchè è li che vengono soddisfatti i suoi desideri e non solo perchè offrono prezzi più economici. Oggi lavoro in un agriturismo dove i nostri Cuochi pur non avendo mai ricevuto ne una stellina Micheline ne una luna Pirelli, preparano nei cinque servizi del fine settimana qualcosa come 400 pasti con risotto alla salsiccia, pasta fresca, arrosto e brasato, e tutti si leccano i baffi, le dita e ho visto qualcuno arrivare anche ai gomiti.
Amo questo mondo e vorrei che tutti lo amassero in questo modo, cioè senza la presunzione di considerare di qualità solo cio' che è costoso rinomato o semplicemente di moda, se vi capita di fare un aperitivo con una bella ragazza e vi chiede di ordinare per lei l'ennesimo Gewurztraminer, aprite la carta e proponetele un Pecorino, ve la cavate a meno e forse berrà pure meglio.

PaoloVirusViteritti