venerdì 6 febbraio 2015

As Italians Do



Questa è una pubblicità esposta nella metropolitana di Londra.
Una vacanza Low Cost nella bella Italia.
Ma cosa vuol dire ‘Quando sarai in Italia, fai come fanno gli Italiani’?
Scopri la bellezza del paese? Scopri la storia, immergiti nella cultura? Diventa una parte di tutto ciò?
Io, da inglese, non percepisco questo. Mi viene da pensare che sia un messaggio agli inglesi che vogliono sfuggire per un weekend alla vita seria e godersi un pomeriggio in piazza, al sole, con un bicchiere di prosecco, che va tanto di moda adesso in UK.
Che fare come gli italiani vuol dire non preoccuparsi del lavoro e dei problemi della vita. Che basta essere circondato da tutta questa bellezza e avere un bicchiere in mano e allora non importa più niente. Vai in Italia e fai come loro, rilassati. Bevi, vai fuori a pranzo invece di stare in ufficio a lavorare e a mangiare un panino davanti al PC.
Prenditi un weekend per andare a sciare, o al lago a fare un giro in barca.

Di certo nessuno viene qui pensando a come gli italiani si facciano il culo al lavoro per riuscire a pagare le tasse, e il mutuo, e l’assicurazione, e le multe, e gli avvocati.
Di certo nessuno pensa che c’è gente che lavora per il reddito minimo ma che deve restituire una parte dello stipendo al datore di lavoro in nero, così per lo Stato risulta regolare mentre in realtà prende molto meno. E va bene a tutti, anche a lui, perché di certo è meglio che essere disoccupato.
Che le aziende, ormai è la regola, assumono solo stagiste e apprendisti per mandare avanti la baracca, perché non riescono ad assumere con contratti veri, perché costa troppo.
Che i liberi professionisti non riescono ad iniziare la loro professione perché la partita IVA gli costa quanto un affitto.
Un libero professionista in UK che guardagna oltre i £7,755 all’anno paga il 9% di tasse, fino ai £41,450. Stiamo parlando di 4.980 euro di tasse su 55.400 euro di reddito.
Volete che metta i dati delle partite IVA italiane?
No dai, non facciamoci del male.

Quindi, tornando alla pubblicità, voi cosa pensate? E’ offensivo?
Io lo vedo come una testimonianza di come il mondo ci veda ancora oggi. Pigri, felici nella nostra povera ignoranza.
Ma non sono arrabbiato.
Perché noi lavoriamo, quando e come possiamo, per stare qui.
E scusate se ho parlato di ‘noi’. Sono uno straniero. Ma vivo qui ed i vostri discorsi sono anche i miei. Non torno in Inghilterra, perchè qui trovo amicizia e vita genuina, e credo nel futuro del nostro Paese.

Ma questo è un altro discorso.


Brian